Dipendenza gas russo

Dipendenza gas Russo: l’Italia spinge sulla produzione nazionale

La situazione di approvvigionamento del gas dalla Russia continua a essere incerta. 

L’ultimo decreto di fine marzo, firmato da Vladimir Putin, che indica la nuova procedura di pagamento del gas metano in rubli, ha spaccato in due l’Europa e imposto un’accelerata negli interventi degli Stati membri che temono interruzioni nella fornitura di gas.

Il governo italiano starebbe attualmente lavorando su un piano per accelerare l’affrancamento dalla Russia. Un piano che potrebbe portare ad avere 25 miliardi di metri cubi di gas in più nei prossimi anni. 

Si tratta di un piano complesso che verte su più binari. Uno di questi potrebbe essere la massimizzazione delle capacità dei gasdotti presenti al Sud e una maggiore spinta sulla produzione nazionale. 

Sotto la lente d’ingrandimento i giacimenti in Sicilia

Un ruolo importante in questo quadro di interventi potrebbe essere ricoperto da Eni. 

La multinazionale italiana avrebbe dichiarato di essere già all’opera nella ricerca di fonti di gas alternative. In parte, attraverso l’accordo siglato nelle scorse settimane con l’Algeria e in parte con un’intensificazione dell’estrazione di gas dai giacimenti nazionali. In primis Argo e Cassiopea in Sicilia, da cui potrebbero arrivare 1,4 miliardi di metri cubi di gas in più. 

Qualche settimana fa, il Sole 24 Ore parlava infatti della possibilità di un emendamento alla legge Pitesai, per tenere fuori dalle zone off-limits di estrazione le aree siciliane nei pressi delle piattaforme Eni Argo e Cassiopea. 

L’ok della Regione Sicilia

Dal canto suo, la regione Sicilia ha già dato il suo ok per la realizzazione di impianti di gas nel Canale di Sicilia. Il programma dei lavori comprende anche gli interventi per lo sviluppo dei campi di “Argo” e “Cassiopea”. 

Stando a quanto dichiarato dal presidente della Regione Nello Musumeci, “il gas (99% metano), estratto dai giacimenti Argo e Cassiopea e trattato dall’impianto di Gela, avrà una portata di picco equivalente a più di 7 volte l’attuale produzione di gas in Sicilia e a più del 30% dei consumi di gas della regione”.

Una ventata d’aria per una situazione di approvvigionamento che, ad oggi, risulta ancora delicata. 

L’intensificazione dell’estrazione di gas italiano potrebbe sostenere il Paese nel processo di affrancamento dalla Russia, aumentando la capacità di autoproduzione della penisola. 

 

Si tratta di una situazione che ci guarda da vicino, in termini di servizio e di opportunità. 

CEM, infatti, si occupa da sempre della manutenzione, ammodernamento e costruzione dei gasdotti,  adoperati sia per il trasporto di gas naturale, che di quello artificiale. A ogni fase della filiera.