Infor.MO: uno strumento per capire (e prevenire) gli incidenti sul lavoro

La sicurezza sul lavoro non può mai essere lasciata al caso e ogni strumento  in grado di analizzare le dinamiche degli infortuni e di individuare i fattori di rischio può diventare un valido alleato nella formazione dei lavoratori.  Come Infor.MO, il sistema nazionale di sorveglianza sugli infortuni mortali e gravi nato dalla collaborazione tra Inail, Regioni e Dipartimenti di Prevenzione delle Asl. Grazie a un modello di analisi multifattoriale, questa banca dati raccoglie e ricostruisce le circostanze di migliaia di casi, diventando una risorsa preziosa per chi lavora ogni giorno a costruire una cultura della sicurezza. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e i dati relativi all’ultima pubblicazione.

Cos’è Infor.MO e cosa può fare per la Sicurezza sul lavoro

La banca dati di Infor.MO è uno strumento messo a disposizione dall’INAIL che fornisce alle aziende informazioni utili sulle caratteristiche degli infortuni e dei fattori che li scatenano.  Dall’analisi di questi dati è stato pubblicato il nuovo rapporto dell’INAIL “Regioni sulle cause degli infortuni mortali e gravi“, articolato in tre parti:
  • un focus sulla struttura e le azioni strategiche del sistema volte all’ampliamento delle conoscenze sui fattori di rischio infortunistici;
  • le varie analisi condotte sui dati a livello nazionale;
  • approfondimenti regionali curati dai territori per evidenziare specifiche tematiche di interesse.
Vediamo cosa dice il Report pubblicato dall’INAIL e inerente i dati raccolti per il 2025.

Cosa ci raccontano i dati di Infor.MO

Ad oggi, Infor.MO contiene informazioni dettagliate su oltre 11.000 infortuni, di cui quasi 7.000 mortali. Numeri impressionanti che, se letti con attenzione, ci permettono di capire meglio dove e come si verificano gli incidenti e soprattutto quali misure possono evitarli.

Dove accadono più spesso

Il report 2025 dell’INAIL evidenzia che:
  • oltre il 42% degli infortuni mortali avviene nelle microimprese (fino a 9 addetti);
  • il 15,5% nelle piccole imprese con meno di 50 addetti;
  • solo il 2,1% nelle aziende più grandi con oltre 250 addetti.
I luoghi di lavoro più colpiti sono i cantieri edili in demolizione, restauro o manutenzione (12,7%), seguiti da officine e laboratori (11,8%) e aree di magazzinaggio/carico/scarico (10,8%). Non mancano gli incidenti in agricoltura, sia nelle coltivazioni (8%) sia nelle attività forestali, di allevamento o pesca (7,6%).

Chi sono i lavoratori più esposti

Le categorie più coinvolte risultano:
  • agricoltori e operai agricoli specializzati (18,9%),
  • muratori edili (8,7%),
  • autotrasportatori e conducenti di mezzi pesanti,
  • artigiani e operai specializzati nelle rifiniture.
Un dato significativo riguarda l’esperienza: oltre il 61% dei lavoratori coinvolti in incidenti mortali aveva più di 3 anni di anzianità nella mansione. Questo dimostra che l’esperienza, da sola, non garantisce sicurezza: serve una cultura aziendale che mantenga alta l’attenzione anche nelle attività ripetitive o considerate “di routine”.

Cultura della sicurezza: l’antidoto agli infortuni

I dati di Infor.MO offrono uno spunto di riflessione molto importante: gli incidenti non dipendono solo da inesperienza o fatalità, ma soprattutto da comportamenti, procedure e condizioni organizzative. In particolar modo, il dato legato all’anzianità lavorativa ci consente di capire che l’esperienza e la formazione possono non bastare nella tutela della sicurezza. È necessario raggiungere un altro livello di consapevolezza e interiorizzazione del valore della vita.   Costruire una vera cultura della sicurezza significa non limitarsi a rispettare le norme, ma diffondere attenzione, responsabilità e consapevolezza tra tutti i lavoratori. Solo così l’esperienza accumulata si trasforma davvero in prevenzione e gli incidenti diventano sempre più rari.   Infor.MO non è soltanto una banca dati: è uno specchio della realtà del lavoro in Italia, con i suoi rischi e le sue criticità. Utilizzarlo per analizzare, comprendere e prevenire significa investire nel bene più prezioso: la vita delle persone. A questo va poi aggiunto un lavoro interno, che ogni azienda deve compiere, e volto all’ascolto e alla partecipazione attiva di ogni membro nel team nella costruzione di un ambiente lavorativo veramente sicuro. 
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