La costruzione metanodotti è un processo molto delicato, che va pianificato accuratamente non solo per la buona riuscita dei lavori, ma anche per limitare al massimo l’impatto che stoccaggio dei materiali, scavi e macchinari possono avere sull’ambiente.
Abbiamo già affrontato l’argomento di come rendere più sostenibile un cantiere, in 4 passi: pianificazione delle operazioni, preservazione di flora e fauna, utilizzo della tecnologia e attenzione alla viabilità.
Ma che peso ha la scelta dei macchinari nell’impatto ambientale della costruzione metanodotti?
Costruzione metanodotti: pianificare, innanzitutto
La scelta dei macchinari giusti, la grandezza dell’area di lavoro, la riduzione delle interazioni con le falde acquifere sono tutti elementi che rientrano all’interno di una fase di pianificazione dei lavori. Durante questo step, viene studiata la planimetria dell’area, con particolare attenzione a flora, fauna e viabilità. Le soluzioni messe a punto variano in base al variare delle caratteristiche dell’area interessata e della tipologia di intervento da eseguire. Non esistono procedure standard. Esistono procedure specifiche che possono ridurre al minimo l’impatto negativo delle operazioni sull’ambiente. La pianificazione risulta essere quindi uno step essenziale per organizzare il lavoro in maniera più fluida e sostenibile. Nella pianificazione rientra la definizione dell’area di lavoro, che ricopre un peso fondamentale per la sostenibilità: più si riesce a restringere l’area, minore sarà lo spreco di suolo. È sicuramente importante che le dimensioni siano pensate in funzione dei diametri della condotta, ma si può intervenire sicuramente selezionando in maniera accurata le aree di stoccaggio dei materiali, adoperando delle tecniche costruttive adeguate per ottimizzare spazi, tempi ed emissioni.L’importanza dell’uso dei macchinari
Anche la scelta dei macchinari ha un’importanza rilevante, sia in termini di emissioni inquinanti, che di effetti dovuti alla sovracompattazione dei terreni in prossimità della trincea di posa del metanodotto. L’ideale, quindi, per tutelare l’ambiente, è adoperare macchinari che rispettano le normative antinquinamento più rigorose, capaci di ridurre le emissioni anche in maniera importante. Mezzi compatti, di ultima generazione e di piccole dimensioni, in grado di realizzare le stesse operazioni effettuate con macchinari di taglia più grande. L’utilizzo di questi particolari macchinari non solo inquina meno, ma consente anche l’ottimizzazione dei lavori, della riduzione delle dimensioni delle aree di cantiere e, quindi, dell'impronta di compressione sul terreno, nel pieno rispetto delle aree arboree e di tutta la zona circostante il cantiere. CEM è attenta anche a questi aspetti. La nostra attività è sostenuta da un parco macchine che, negli anni, ha visto aggiungersi un numero importante di mezzi moderni finalizzati all’ottimizzazione dei lavori in termini di efficienza e velocità di esecuzione. Esperienza pluriennale e un team specializzato per garantire la massima cura dei dettagli, nel pieno rispetto dei tempi e del territorio. Vuoi saperne di più? Contattaci a questo link.